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Agonismo e mononucleosi

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Agonismo e mononucleosi

Egregio Dottor Moschini, sono un uomo di 53 anni, mi chiamo Mario, faccio agonismo nella corsa. Sono di Palermo, per risolvere il problema, posso venire a Massa, ho constatato che è vicino a Pisa, aereo, treno, è facile venire a visita.

Nel 2007 mi hanno riscontrato la mononucleosi. Ho letto una risposta che dava a un ragazzo che faceva agonismo nel ciclismo (in allegato), e credo che lei abbia riassunto tutto quello che io mi sento, anche a distanza di quattro anni, alterno giorni che corro forte e giorni che non riesco ad andare nemmeno adagio. Ho una stanchezza devastante e quando torno a casa, dopo un’ora inizio a sentire quel malessere da febbre, anche se ovviamente non ne ho.

Dagli ultimi esami che ho fatto a novembre 2010 risultavo ancora positivo al Cytomegalovirus, quindi i valori erano ancora molto alti.

Spero in un suo riscontro, la ringrazio anticipatamente e la saluto

Mario

Egregio Stefano, il virus di Epstein Barr, è messo in relazione a molte patologie, anche autoimmuni, la più frequente attualmente è proprio la sindrome da stanchezza cronica, fibromialgia. “riscontrato per due mesi circa stanchezza e calo della prestazione sessuale”. Il virus va eliminato dall’organismo nel più breve tempo possibile. Il cortisone e gli antibiotici, non hanno nessun effetto sul virus, anzi, ne sono la causa principale della sua propagazione nelle cellule dell’organismo e della maggiore difficoltà per la sua eliminazione.

Gli antibiotici non hanno alcun effetto sui virus; il cortisone inibisce quelle che sono le reazioni principali del sistema immunitario, impedendo i sistemi di difesa, permettendo la sua diffusione. 
Per evitare tutto questo, la sua presenza deve essere calcolata, verificare in quali organi, oltre al sistema linfatico, soggiorna, in quali cellule si è annidato, quale è lo stato delle medesime; quanta infiammazione viene provocata, la terapia idonea per la sua eradicazione. 
Il virus provoca una lieve immunodeficienza che va esaminata. Non è determinante l’integratore, perché il virus si inserisce nel cuore del nucleo, costringendo la cellula a produrre le proteine per se stesso, produce proteine che non lo fanno individuare dal sistema immunitario, quindi si nasconde e non viene più individuato, produce una proteina simile alla Intereluchina 10, che viene prodotta dal sistema immunitario, per comunicare a tutto il sistema che il nemico, lui stesso, è stato eliminato. Il sistema non produce più anticorpi, quindi di difficile diagnosi successiva, troppo spesso viene detto che passa da solo, ma non è assolutamente così.
E’ responsabile di molte patologie, ogni tanto si riattiva, producendo soprattutto laringiti o faringiti, che con il tempo diventano sempre più ingravescenti; produce la sensazione di un perenne stato simil influenzale, inizialmente lieve, ma con il tempo diventa sempre più grave. Molti i sintomi vaghi e aspecifici che inizialmente produce, che vanno attentamente interpretati, in modo da poter attuare immediatamente la terapia della sua eradicazione. 
Molta attenzione va rivolta a questo virus, che considero uno dei più fetenti, come tutti gli Herpes virus, che hanno la caratteristica di permanere latenti e periodicamente riattivarsi.
La sua prevenzione, eliminazione, la considero essenziale. Agonismo e Mononucleosi Mononucleosi stanchezza devastante malessere da febbre Cytomegalovirus Epstein Barr autoimmuni sindrome da stanchezza cronica fibromialgia stanchezza calo della prestazione sessuale linfocita citotossico citochine EBV BARF1 BCRF1 Medicina Integrata Medicina Integrata omeopaticSaluti Alberto Moschini

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Agonismo e Mononucleosi Mononucleosi stanchezza devastante malessere da febbre Cytomegalovirus Epstein Barr autoimmuni sindrome da stanchezza cronicafibromialgia stanchezza calo della prestazione sessuale linfocita citotossico citochine EBV BARF1 BCRF1 Medicina Integrata Medicina Integrata omeopatica Egregio Mario, come ho spiegato a Stefano, i virus devono immediatamente essere radicati, con la sicurezza che effettivamente questo è avvenuto. Non devono assolutamente rimanere, altrimenti procureranno sempre sintomi importanti in continuo aggravamento, come lei sta verificando.

Per ottenere il risultato della sua effettiva eliminazione, la analisi dell’organismo, degli organi, delle cellule, mi permette di seguire il ragionamento clinico, evidenziare le cause, i microorganismi che accompagnano i virus, giungere alla diagnosi, alla strategia terapeutica, soprattutto avere la certezza della progressiva eliminazione dei microorganismi, della conduzione delle cause alla loro lenta soluzione, per condurre i sintomi alla loro estinzione, senza soppressioni, ma comprendendo la loro effettiva origine.

il virus di Epstein Barr è molto studiato a livello di ricerca, ma poco considerato nella pratica clinica. Ha la proprietà di rimanere latente e persistente in forma attiva quando entra e continuare la sua azione infiammatoria, non più in maniera eclatante, come nella malattia mononucleosi, ma subdola, provocando proprio quei sintomi caratteristici della prosecuzione della sua azione a livello cellulare. Non è più il linfocita citotossico che provoca i sintomi, con la produzione delle citochine, ma la sua azione diretta sulle cellule infettate, inibendone le funzioni e spostandole verso le sue esigenze. Un intervento immediato con i farmaci omeopatici prescritti secondo il principio corretto di similitudine, aiuta il sistema immunitario nella sua pronta eliminazione, evitando tutte le conseguenze della sua permanenza. Nel caso in cui vengano prescritti farmaci anti-febbrili,-dolorifici, -biotici, questo virus rimane nelle cellule, poiché ha la proprietà di nascondersi al sistema immunitario. Il virus ha sviluppato una strategia per eludere il sistema immunitario nonostante, malgrado la potente risposta immunitaria effettuata nei suoi confronti. Il virus diEpstein Barr, codifica una citochine ed un recettore che è importante per modulare il sistema immunitario e permettere la persistenza della infezione. Nella composizione proteica del virus è presente la proteinaBCRF1 in cui partecipano nella sequenza amminoacidica il 70% degli amminoacidi della Interleuchina 10, che viene utilizzata per comunicare a tutto il sistema immunitario, che l’infezione è terminate e il responsabile Epstein Barr è stato eliminato, questo è l’inganno programmato dal virus; interviene inibendo la sintesi, produzione dell’interferone. La proteina EBV BARF1 funziona come un recettore per il fattore 1 che stimola la produzione delle colonie linfocitarie,BARF1 funziona come un recettore che blocca la produzione delle citochine, BCRF1 e BARF1 aiutano il virus ad eludere il sistema immunitario durante l’infezione acuta della Mononucleosi, o lariattivazione del virus dalle cellule infettate nella sua fase latente e persistente.

Così il virus inganna il sistema immunitario, ma anche il medico, che crede non sia più presente e quindi non considera più la sua presenza e non prende provvedimenti, cercando altre soluzioni, cercando di sopprimere i sintomi, senza comprenderne l’importanza, la dimostrazione della loro esatta provenienza presentati dalla persona che ne è infetta.

Il virus rimane dentro, una volta entrato, si riattiva periodicamente , il problema consiste nella sua possibilità di creare problematiche importanti. Il virus di Epstein Barr è ancora presente, i sintomi lo dimostrano, questo ha la caratteristica di rimanere, latente, persistente, in forma attiva, quasi asintomatico, ma provoca una infezione\infiammazione cronica attiva persistente, subclinica, non rilevabile, con i comuni esami, ma presente, riattivarsi costantemente e periodicamente, in forma sempre progressiva in aggravamento.

Questo è il motivo per cui io ritengo la sua eliminazione essenziale, ed ho strutturato una metodica che con il tempo lo elimina, aiutando il sistema immunitario in questo compito.

Proprio per poter arrivare ad una spiegazione in maniera precisa e rapida, in studio effettuo esami strumentali, non invasivi, che mi permettono, in tempo reale, di seguire il ragionamento clinico diagnostico, accertare le effettive cause della sintomatologia espressa, chi la sta provocando o innescando come agente patogeno, che può essere entrato con il virus di Epstein Barr, come il Cytomegalovirus,Helycobacter Pylori, verificare quali alterazioni sono state provocate sul sistema immunitario, approntare la terapia adeguata, poter seguire, nei controlli, la evoluzione della patologia.

Successivamente, gli esami consigliati, saranno rivolti effettivamente alle problematiche della persona esaminata, per affinare la ricerca della problematica.

In Medicina Integrata omeopatica non esiste il farmaco per questo o quello, ma per la persona che manifesta i sintomi, prodotti dalla presenza del virus, dalle cause che hanno prodotto i sintomi, strettamente personalizzati sono i farmaci che devo quantificare direttamente su di lei che manifesta i sintomi caratteristici e peculiari della sua risposta immunitaria nei confronti del virus, inoltre devo conoscere la quantità della presenza del virus, in quali cellule di organi si è stanziato, localizzato, per poter valutare ed accertare successivamente le fasi di guarigione, poiché più tempo passa, più sarà difficile eliminarlo dal suo legame con il nucleo. Io devo essere sicuro che effettivamente è stato radicato, le fasi di eliminazione avvengono esattamente con la procedura corretta, in ogni stadio, posso eseguire questi controlli, con esami strumentali non invasivi, che mi permettono di analizzare l’organismo nel suo insieme e verificare la presenza del virus, quali altri agenti patogeni lo accompagnano e lui ha fatto entrare, quali organi sono colpiti, altre cause presenti, che hanno determinato i sintomi.

La Medicina Integrata omeopatica mi mette nella condizione di comprendere quanto avviene è avvenuto, poiché oltre al ragionamento clinico convenzionale, applico anche quello omeopatico ed omotossicologico, che sono importanti per comprendere l’organismo nel suo insieme, non solo questo, ma mi mette a disposizione esami strumentali non invasivi, che in tempo reale mi permettono di verificare la presenza del virus di Epstein Barr, di altri agenti patogeni che lo accompagnano, i motivi per cui viene permessa la permanenza del virus. Importante è comprendere tutti gli avvenimenti fisiopatologici che la hanno condotta alla malattia, questa si prepara nel tempo non accade improvvisamente e scopo principale della medicina integrata è identificare ogni causa, per poterla condurre alla sua soluzione senza soppressioni. L’organismo deve rimanere sempre “pulito”, la cantina non deve contenere depositi, poiché potrebbero incrinare il palazzo.

Appena si verifica un sintomo, qualsiasi esso sia, soprattutto se interessa un processo infiammatorio, devo conoscere esattamente quale causa lo ha prodotto, quale agente patogeno è implicato, il motivo per cui in quel momento la persona ha manifestato quella infiammazione\infezione, perché è stato permesso il processo per cui al responsabile è stato permesso l’ingresso e soprattutto la permanenza, all’interno dell’organismo, delle cellule. Con questo ragionamento, in ogni momento, posso intervenire e condurre subito l’organismo alla guarigione; in questo caso l’omeopatia è veloce, poiché agisce direttamente sulla causa; ma se la malattia, persiste per diverso tempo, chiaramente occorrerà diverso tempo per poter mettere l’organismo nella condizione di funzionare nel miglior modo possibile.

Ogni sintomo conduce esattamente al punto dove il sistema immunitario è stato attaccato, dove lui sta rispondendo ed il farmaco omeopatico agisce direttamente su questo, aiutando il sistema immunitario a tornare nella sua condizione iniziale di benessere. Purtroppo se con il tempo, si sono stabilite alcune alterazioni anatomiche, queste rimangono, ma regredendo l’infezione\infiammazione, viene permesso al sistema immunitario di agire tranquillamente con tutti i sistemi riparativi, così la lesione sarà inferiore.

Come vede, scelgo la via più difficile e lunga, ma è quella che porta alla soluzione definitiva, perché parte dalla reale diagnosi, con la possibilità di seguire la evoluzione della progressione del raggiungimento del regolare funzionamento dell’organismo.

Come vede, è importante stabilire l’iter terapeutico per giungere alla determinazione dello stato dell’organismo e il suo ritorno allo stato regolare e fisiologico, con la eliminazione degli agenti patogeni responsabili.

Tutto questo lo accerto durante la visita, in cui analizzo l’organismo nel suo complesso, andando a ricercare le effettive cause che hanno determinato i suoi sintomi, per poterle rimuovere, questa è la strada che conduce alla soluzione definitiva, perché parte dalla reale diagnosi, con la possibilità di seguire la evoluzione della progressione del raggiungimento del regolare funzionamento dell’organismo.