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infezione virale o cosa?

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Buonasera Dott. Moschini avrei da esporle il mio caso,

      sono un uomo di 36 anni, circa 25 giorni fa(in data 25/02/2009) ho cominciato un corso di nuoto(dopo circa 2 anni di non attività fisica) dove abbiamo sforzato tra gli altri i muscoli addominali(dolore ad addome alto per tre giorni), ho avuto contemporaneamente disturbi di stomaco , diarrea per circa 2 gg e muco, dopodichè febbre fino a 39 e mezzo, presa prima aspirina e poi tachipirina(1/2 compressa ed andato a letto dopo un'ora e mezzo mi sveglio con tachicardia e temperatura a 35.8, quindi non ho preso più nulla), dopo visita dal mio medico mi ha dato Homer per quattro giorni per interessamento ai bronchi(secondo lui) a quel punto la temperatura si è normalizzata a 37 gradi, dopodiché stato di astenia, ho saltato la seconda lezione la settimana dopo(data 04/03/2009), ma continuo stato di stanchezza(dormire 9-10 ore a notte e anche tre ore al pomeriggio), mercoledì 11/03/2009 torno a lezione facendo molto meno, ma dopo 1gg e cioè giovedì 12/03 inizio dolori al petto altezza cuore (o add.alti), che mi costringe ad andare a letto di pomeriggio , fatto controllo e.c.g. negativo la sera in P.S. ; venerdì 13/03 la sera dopo mangiato fortissimo bruciore altezza poco sotto lo sterno(come avere il fuoco) mi reco di nuovo in P.S. cercando di far capire il mio dolore ma secondo la dottoressa di turno si tratta solo di dolori muscolari(addominali alti), oggi sabato 14/03 continua e costante senso di bruciore dentro il petto e sotto lo sterno, ho poca fame e ho la sensazione toccando poco sotto lo sterno schiacciando verso lo stesso con palmo chiuso come di avere un palloncino pieno d'acqua(come se ci fosse una membrana con liquido), in più ho febbre costante intorno ai 37.2 che si abbassa solamente dopo che mi metto a letto (di notte anche 9 ore)e mi riposo anche di pomeriggio(anche tre ore) allora torna a 36.5.(sottolineo avendo misurato più volte la mia temperatura corporea che io se stò bene ho 36.5 nè un decimo di più e nè un decimo di meno.

Ad oggi in data 22/03/2009 il bruciore al petto è andato lentamente diminuendo(anche se mi sento dolere se stò in posizione con busto dritto) ed è sopportabile, stò ancora male di stomaco(feci chiare e muco) , in più rimane questo stato di affaticamento e spossatezza oltre che dolori muscolari ed al collo ed ai polmoni (confermato dal fatto che ho sempre la temperatura di 37.2) a fare qualsiasi normale attività con sforzo triplicato e con dolori muscolari per tutto il giorno dopo, sento anche dolori articolari alle caviglie(mai avuti) ho i linfonodi leggermente ingrossati sotto la lingua (ingossati dopo una settimana dall'inizio di tutto), ma cosa strana nè un colpo di tosse, nè catarro, niente. Ieri mattina sono andato ad effettuare esami virologici tra cui quelli per la mononucleosi, avrò l' esito tra 4  o 5 gg, secondo lei di cosa potrebbe trattare , è giusto pensare ad un'infezione virale? se si secondo lei quale può essere un modo per rinforzare il sistema immunitario? oppure che cosa mi consiglia? grazie per l'eventuale risposta e se lo ritiene la terrò informato sull'esito degli stessi, la saluto

 

 

Egregio, i sintomi che riferisce, possono indirizzare verso una infezione virale, che chiaramente devo accertare di chi si tratta, per poter effettuare la terapia mirata su questo.

Potrebbe essere il virus della mononucleosi, Epstein Barr, che si è riattivato, non è una prima infezione, quindi completamente diverso tutto il quadro ematologico.

Una immediata terapia effettivamente diretta sul responsabile, che è possibile rintracciare in tempo reale, con esami specifici sia di medicina convenzionale che omeopatica, può condurre alla eliminazione del virus e  al regolare funzionamento dell’organismo,  altrimenti quei sintomi perdureranno, con alterne manifestazioni per molto tempo.

Non è rinforzando il sistema immunitario, oppure assumendo farmaci generici, che può risolvere i sintomi, ma con una terapia che ha una azione diretta sul virus e sui sintomi che lui sta provocando, senza sopprimerli, come ha fatto con aspirina ed altri farmaci, ma conducendoli alla loro lenta soluzione.

Un esame clinico è estremamente importante, poiché mette la persona nella condizione di comprendere e capire le cause che stanno determinando i suoi sintomi, per risolverli, senza soppressioni, ma condotti gradatamente alla loro lenta soluzione.