Sono un ragazzo di 28 anni e tre anni or sono ho contratto la mononucleosi. Dopo una svariata serie infinita di esami(HIV,epatiti di ogni genere,urina,feci,esami del sangue approfondite,esame dello sperma.
Dopo tutti questi esami ho fatto l'esame per la mononucleosi e sono risultato positivo. Sono stato male 2 mesi con febbricola a 37.2 fissa,mal di testa,stanchezza,dolori e problemi intestinali,dolori muscolari,arrossamento della cavita orale e altri sintomi svariati.
All'epoca conducevo una vita sportiva regolare,oggi faccio uno stile di vita piu' sedentario e anche piu' stressato.
Anche la mia ragazza ha contratto la mononucleosi all'epoca.
In questi 2 anni ogni tanto per periodi che svariano da una settimana o due sto male come all'epoca logicamente con gli stessi sintomi con la variante che i sintomi stessi sono molto meno accentuati.
Tuttavia non capisco come mai mi si riattivi questa malattia,la quale,si riattiva anche nella mia partner.
Negli ultimi mesi all'incirca 4 soffro anche di problemi di infiammazione alla schiena,sto andando da un fisiatra a fare terepie.
Vorrei sapere se questa cosa puo' dipendere dalla mononucleosi e quale soluzione posso trovare per via della riattivazione che ho sporadicamente.
Ha ragione, il virus ha la caratteristica di riattivarsi periodicamente, una volta entrato con la malattia Mononucleosi, questo vuol dire che non è più uscito, ma è rimasto nelle cellule in forma latente, persistente, ma sempre attiva ed periodicamente si riattiva come lei sta provando ed i sintomi che ha raccontato sono caratteristici delle sue riattivazioni, poiché vengono esposti dalla maggior parte delle persone che hanno avuto precedentemente la mononucleosi. Il virus ha proteine caratteristiche, una di queste, la proteina BCRF1 ha una sequenza amminoacidica molto simile alla Interleuchina 10, di cui mima l’attività, inibisce la la sintesi dell’interferone; la proteina BARF1 può funzionare come un recettore per bloccare la attività delle citochine; le due proteine possono aiutare il virus a evadere la il sistema immunitario durante la fase acuta della infezione, riattivare la sua funzione nelle cellule infettate, dove è rimasto latente. Il virus ha la abilità di rimanere persistente, nonostante, la potente risposta immunitaria nei suoi confronti, questo indica che il virus ha espletato strategie per eludere il sistema immunitario, codifica citochine e recettori delle citochine che possono essere importanti per modulare il sistema immunitario e permettere la sua infezione persistente e latente, con le due proteine BCRF1 e BARF1. Inibisce la espressione e la produzione di molte proteine che sono importanti per non essere aggredito dai linfociti T citotossici, queste cellule non riescono ad intercettare il virus nelle cellule infettate. problemi di infiammazione alla schiena Il virus provocando una infiammazione, può anche determinarla nelle articolazioni intervertebrali. Questa è la difficoltà che viene incontrata nella comprensione dei sintomi e negli esami che vengono eseguiti, proprio per queste sue caratteristiche, è presente, ma non è possibile rintracciarlo. La medicina integrata e complementare, unendo queste informazioni, con l’omeopatia, omotossicologia, fitoterapia, agopuntura, medicina convenzionale, ha la possibilità di comprendere i sintomi espressi dalla persona, per poter giungere alla comprensione delle cause, alla terapia adeguata per condurre i sintomi alla loro lenta soluzione, senza soppressioni, agendo su chi ha promosso i sintomi.